“Davanti alle Fondamente Nove cercava l’ispirazione da quell’inutile sole invernale, che avrebbe donato ancora per qualche minuto pallidi riflessi paglierini all’isola di San Michele.”
da “Il Sole a Occidente”, parte III, cap. IV
“Davanti alle Fondamente Nove cercava l’ispirazione da quell’inutile sole invernale, che avrebbe donato ancora per qualche minuto pallidi riflessi paglierini all’isola di San Michele.”
da “Il Sole a Occidente”, parte III, cap. IV
Sempre lì ad aspettarmi, i Tetrarchi, a ricordarmi l’ispirazione che mi donarono ormai dieci anni fa, quando scrissi in un mese di isolamento veneziano “Il sole a Occidente” ora tradotto anche in francese come “L’ange de la décadence”.
Proprio loro hanno dato il titolo a una sezione del romanzo, che si conclude con queste parole, quando i quattro protagonisti si abbracciano:
“Un solo corpo, una sola emozione che può volare più in alto di qualsiasi altra cosa. E in questo preciso istante i Tetrarchi tornano a essere quel blocco unico di porfido, quell’unità originaria contenuta nella pietra prima che lo scalpello di quell’ignoto scultore bizantino la portasse allo scoperto, sciogliendola per sempre.”
Presentazione della versione francese del mio romanzo “Il sole a occidente” dal titolo “L’Ange de la décadence” (ed. La Tour Verte) il 2 marzo 2019 a palazzo Zenobio degli Armeni, a Venezia, durante una festa in costume per il Carnevale.
Presentazione in anteprima de “Il sole a occidente” al ristorante “Centrale” di Venezia, nella domenica di Carnevale del 7 febbraio 2016, supportato da Alex Pietrogiacomi e Massimiliano Mocchia di Coggiola per il numeroso pubblico intervenuto in costume storico. Non poteva esserci anteprima migliore!