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AI MIEI LETTORI

In questi tempi di volgare visibilità non basta scrivere un bel libro. Non contano, come dovrebbero, gli apprezzamenti del lettore colto o del critico raffinato – dunque la “qualità” – ma ciò che decreta la fortuna o la sfortuna di un’opera è esclusivamente la “quantità”: quanti libri venduti, quante recensioni, quanti like. Non entro nel merito di ciò che è giusto o sbagliato, mi limito a constatare lo spirito dei tempi. E ad accettarlo, mio malgrado.

Dunque vi ringrazio di cuore per i messaggi di apprezzamento che ricevo quotidianamente in privato per il mio “Sulla cima del mondo”, sono la più grande soddisfazione per uno scrittore, credetemi. Tuttavia vi invito, se ne avete voglia e se avete amato il romanzo, a rendere pubblico il vostro apprezzamento tramite foto, post e story sui social, e con recensioni sulle librerie on-line come Amazon o IBS.

Contro lo strapotere e il monopolio dei colossi editoriali, nonché del triste “pensiero unico” imperante, il PASSAPAROLA (reale o virtuale che sia) è la nostra sola arma. Anziché subire l’imposizione di questi strumenti “social”, serviamoci piuttosto di loro per far circolare le nostre idee. Anche e soprattutto se scomode, controcorrente, scorrette, almeno finché sarà possibile.

Da una Roma grigia flagellata da uno scirocco impietoso, vi auguro una bella domenica. E vi ringrazio ancora.

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A NOVANT’ANNI DALLA MORTE DI GUIDO KELLER

“Sei morto presto, Guido Keller, dieci anni appena da quel momento, troppo presto per accorgerti che quel futuro non sarebbe mai esistito, che la Storia avrebbe tradito i tuoi sogni di mondi liberi, come te, nel cielo; sei morto presto, e la Storia beffarda ha tradito anche te, proprio te che volavi sulle terre irredente e duellavi coi cavalieri dell’aria, e vincevi, e gli avversari stessi ti scortavano fino al campo con gli onori degni di un generale romano; la cinica Storia ti ha fatto morire sulla volgare terra, sul legno di un platano solitario come il tuo cuore, che aspettava insieme al destino ineluttabile la tua automobile e ti ha rubato in un solo schianto vita, libertà, e follia.

Sei morto troppo presto, Guido Keller, e hai lasciato al mondo intatta la tua giovinezza ardita e pazza come un dono che nessuno ha saputo comprendere.”

Tratto dal mio romanzo “Sulla cima del mondo – il romanzo dei ribelli di Fiume”, ed. Historica 2019.

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L’IMAGINIFICO

Un’altra biografia di Gabriele d’Annunzio? Sì, perché le biografie di un personaggio poliedrico e multiforme come d’Annunzio non sono mai abbastanza.

Nel suo ultimo, splendido lavoro, Maurizio Serra ci regala una biografia del Vate non solo esaustiva anche nei particolari e nei personaggi, ma ben articolata sia con il dorato mondo della belle-époque e dei primi del Novecento, sia con l’ambiente culturale francese dell’epoca, di cui Serra è un profondo conoscitore.

Il libro infatti è uscito in francese nel 2018 per i tipi di Grasset, vincendo il Prix Chateaubriand e il Prix de l’Académie des Littératures, offrendo un ritratto di d’Annunzio vicino alla sensibilità e alla cultura del lettore d’oltralpe. Questa, a mio avviso, è la vera particolarità di questo testo che ci permette di incontrare da vicino e con dovizia di particolari quei personaggi così importanti nella vita di d’Annunzio durante i lunghi soggiorni nella sua seconda patria, spesso un po’ trascurati dai biografi italiani.

Un’opera ponderosa di circa 700 pagine che scorrono come un romanzo, ricchissima di note esplicative e rimandi a testi notevoli, condita da quella sensibilità da fine diplomatico qual è Maurizio Serra.

Lettura, se non l’avete ancora capito, consigliatissima.

Blog, Eventi

DI QUELLA VOLTA AL CAFFÈ SAN MARCO DI TRIESTE

Era un giorno di gennaio del 2012, la bora prendeva a rasoiate la faccia ed era impossibile solo pensare di camminare per strada. Io e Gaia Clotilde Chernetich rimanemmo piacevolmente prigionieri nel caffè San Marco per un pomeriggio intero, persi in discorsi letterari tra sacher e vini friulani. Lei era nel pieno dell’editing del mio Il Sole a Occidente, ma io già pensavo al mio nuovo scritto: fu lì che prese forma, per la prima volta, l’idea di un romanzo ambientato nella Fiume dannunziana.

La mia idea era più nebulosa del cielo di Trieste, ma la esposi a Gaia con quell’eccitazione che solo una bottiglia di sauvignon riesce a dare, e lei ne rimase entusiasta (certo, la bottiglia di sauvignon l’avevo divisa con lei).

Da quel giorno – questo ogni scrittore lo sa – l’idea iniziò a maturare in me per anni, fino al parto del romanzo avvenuto l’anno scorso. Mai avrei immaginato, in quel giorno di bora infernale, che sette anni più tardi avrei presentato a Trieste il mio “Sulla cima del mondo” proprio in quello stesso caffè che assistette al suo concepimento, e che Gaia, ancora una volta, ne sarebbe stata l’insostituibile editor (no, forse questo già lo immaginavo).

È stata una presentazione magnifica in un’atmosfera unica, emozionante, ancora di più per i ricordi legati a quel caffè. Ringrazio Alessandra Linda e Fabrizio Loi per l’organizzazione impeccabile e per aver permesso tutto ciò; Erica Culiat per avermi presentato con estrema professionalità e interesse; il pubblico numeroso e attento, e gli amici arrivati anche da luoghi lontani, primi fra tutti mio fratello Paolo Massimo Donfrancesco e Daniele Guarino.

La serata si è conclusa – ovviamente – in osteria con una cena triestina innaffiata da birra bavarese, poi con il doveroso omaggio alla statua di d’Annunzio appena inaugurata (tra sciocche polemiche di poveri ignoranti) in piazza Borsa. Non poteva infatti mancare il mio ultimo ringraziamento al Vate, il cui spirito ha vegliato sulla mia scrittura in ogni momento.

Eventi, Media

CASA CAVAZZINI – UDINE

Magnifica presentazione al Museo Casa Cavazzini di Udine il 10 settembre 2019, insieme a Elena Commessatti.